“Gioca con me” e imparerai a socializzare

da | Apr 23, 2024

L’attività ludica è uno strumento di socializzazione molto potente ed è al centro del progetto Gioca con me: ecco come funziona e, soprattutto, che impatto ha sul percorso dei nostri ragazzi.

Il percorso educativo e abilitativo di bambini e ragazzi con disturbi del neurosviluppo è costante e continuativo e, a maggior ragione nelle fasce d’età della pubertà e dell’adolescenza, richiede l’impiego di attività e iniziative che siano significative e coinvolgenti. Questo è ancor più fondamentale se l’obiettivo va oltre il solo divertimento e punta ad orizzonti ben più ambiziosi: costruire nei ragazzi la propria autostima, rafforzare l’autonomia e migliorare la propria autoefficacia.

La chiave per un apprendimento adeguato, soprattutto per ragazzi con disturbo del neurosviluppo, è il coinvolgimento attivo e, in questo senso, le attività ludiche rappresentano uno strumento molto potente.

Nel contesto attuale, i nostri ragazzi si trovano ad affrontare giornate intense, organizzate seguendo una programmazione che può risultare impegnativa: fra le ore dedicate alla scuola e quelle dedicate alle terapie individuali, non sempre è possibile fare spazio anche al tempo libero e al divertimento. Al contempo però, proprio il tempo libero rappresenta uno spicchio di quotidianità che le famiglie riconoscono essere molto importante per i ragazzi  e lo è ancor più impegnandolo in attività utili e arricchenti.

Grazie al supporto professionale delle Dott.sse Giulia Brocca e Sara Ferrarin, (Psicologhe e Analiste del Comportamento BCBA), ABAut ha realizzato il progetto Gioca con me, un laboratorio di attività ludiche di intrattenimento pensato per i ragazzi autistici dagli 8 ai 20 anni (già inseriti in una presa in carico comportamentale e con un buon controllo istruzionale).

Il primo obiettivo che il progetto vuole centrare è quello di far sperimentare e insegnare ai nostri ragazzi ad eseguire semplici giochi e dimostrazioni divertenti.

L’obiettivo di fondo in realtà è ben più ampio: è proprio attraverso queste attività che i nostri ragazzi possono sperimentare altre competenze come quelle relazionali (ad esempio imparare a salutare, accogliere, dimostrarsi disponibili) e quelle comunicative (come fare domande, esprimere richieste, offrire oggetti), ma anche di autogestione, autocontrollo, autonomia.

Infatti, uno dei punti forza di questo progetto sta proprio in questo: utilizzare le competenze apprese e renderle un ponte per la socialità, aprendo ai ragazzi la possibilità di partecipare alla vita della comunità e dell’Associazione in modo più partecipe e coinvolto.

In occasione della Festa delle Associazioni e dello spettacolo di Natale  infatti, queste attività hanno riguardato:

  • Abilità di pulizia e riordino:
    • sistemare lo stand con tutto il materiale necessario: aprire il tavolo pieghevole, posizionare la tovaglia, esporre magliette, volantini, gadget, palloncini, pompetta e tatuaggi.
    • riporre il materiale negli appositi scatoloni e sacchetti al termine dell’attività.
  • Abilità pratiche:
    • ballare un ballo di gruppo: selezionare canzoni, insegnare i movimenti con dimostrazioni dal vivo 
    • dimostrazioni con bolle e palloncini: creare bolle grandi e piccole, gonfiare palloncini secondo le richieste.
    • distribuzione di volantini e tatuaggi: consegnare volantini uno alla volta, applicare tatuaggi seguendo i passaggi appresi.
  • Abilità sociali:
    • salutare quando una persona si avvicina allo stand;
    • accogliere gli spettatori con un saluto;
    • chiedere se vogliono un palloncino o un tatuaggio.

Come siamo arrivati a raggiungere questi risultati educativi significativi?

Il progetto ha una struttura consolidata: incontri settimanali (ciascuno della durata di un’ora e mezza) da settembre a giugno, presso il Centro Lagorà, e quattro fasi successive.

  • La valutazione iniziale dei ragazzi: svolta dalle Analiste del Comportamento Dott.sse Giulia Brocca e Sara Ferrarin, questa fase è importante per stabilire gli obiettivi, gli strumenti e le strategie educative individualizzate. Ogni attività è frazionata e programmata in passaggi intermedi di una task analysis pensata ad hoc sulla base delle competenze del giovane partecipante
    • Realizzazione delle attività settimanali: grazie agli spazi e alle attrezzature messe a disposizione, i ragazzi insieme ai Tutor svolgono i laboratori, consolidando progressivamente le loro abilità.
      Possono utilizzare ad esempio: tavolo pieghevole, volantini, magliette, gadget, cassa per eventi, paracadute ludico, tatuaggi e spugnette, bolle di sapone con ricarica, palloncini con accessori e materiali per cartelloni.

      La scelta delle attività da svolgere e le strategie di insegnamento sono stabilite dalle referenti del progetto, in accordo con le consulenti di riferimento di ogni singolo partecipante. 
    • Monitoraggio periodico in itinere (ogni 8/10 settimane) da parte delle Analiste del Comportamento degli obiettivi raggiunti e adattamento delle procedure se necessario. A questo monitoraggio partecipano anche i tutor che hanno cura di compilare, ad ogni incontro, delle schede di valutazione delle abilità acquisite e delle criticità riscontrate. Queste schede, a loro volta, sono impiegate dalle referenti per stabilire come proseguire l’insegnamento. 
    • Valutazione conclusiva e generalizzazione delle competenze acquisite: i risultati sono condivisi con le famiglie e i ragazzi sono coinvolti nelle iniziative e negli eventi di ABAut.

     

    Siamo molto fieri dei risultati educativi che questo progetto è riuscito a ottenere, proprio perché le abilità acquisite nel laboratorio possono essere utilizzate in vari contesti, migliorando significativamente la qualità della vita dei ragazzi e delle loro famiglie.

    Per maggiori informazioni su questo progetto o sulle altre iniziative di ABAut contattaci

     

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