I primi 1000 giorni: la diagnosi precoce di autismo passa dalla formazione degli educatori

da | Apr 23, 2024

Scopriamo più da vicino Riconoscere i segnali, l’innovativo progetto per la formazione degli Educatori nei Nidi Comunali di Vicenza finalizzato a intercettare i segnali di autismo precoce

Grazie ai progressi in campo scientifico, è oggi possibile disporre di un’opportunità in più per migliorare significativamente la qualità della vita dei bambini con disturbi dello spettro autistico: ci riferiamo alla diagnosi precoce.

È possibile infatti individuare i primi segnali di autismo già nei bambini piccoli: per farlo però è necessaria un’abile capacità di osservazione.

In quanto disturbo che riguarda la comunicazione, la relazione e il comportamento, tanto i familiari quanto le persone che si relazionano con i bambini infatti possono riuscire a intercettare alcuni segnali che fungono da campanello d’allarme già entro i 6-12 mesi di vita. Fra gli altri, ad esempio:

  • assenza di sorrisi o altre espressioni calde e gioiose;
  • assenza di gesti comunicativi (puntare, mostrare);
  • mancanza di risposta al proprio nome.

“L’assenza di una di queste abilità può predire con molto anticipo la difficoltà di emergere della funzione, che qualora tempestivamente individuata può invece essere sostenuta dall’ambiente. Di conseguenza per sorvegliare l’evoluzione dei bambini servono numerosi e competenti osservatori: genitori, educatori, insegnanti, sanitari.”

Dott. Roberto Tombolato, ex primario Neuropsichiatria Infantile ULSS 8 Berica e Coordinatore del progetto Riconoscere i segnali

Limitarsi all’osservazione però non basta

Servono strumenti più precisi e scientificamente validati, nonché percorsi di screening che solamente i professionisti possono condurre con competenza. In questo senso, solamente i professionisti sanitari (pediatri, psicologi, neuropsichiatri infantili e logopedisti) sono responsabili di studiare e diagnosticare autismo precoce.

D’altro canto però, mentre i clinici convalidano la diagnosi, sono altre le figure professionali che, giorno dopo giorno, sono a contatto con la quotidianità e con i primi anni di vita dei bambini: gli educatori dell’Asilo Nido.

Considerato il volume di ore che gli educatori dell’Asilo Nido e delle Scuola dell’Infanzia trascorrono al fianco dei bambini, questi professionisti sono figure chiave in quanto osservatori privilegiati delle abilità di comunicazione dei bambini, della loro capacità di relazione e del loro comportamento.

Rafforzare le loro competenze nel riconoscere i segnali dell’autismo significa moltiplicare la chance di intercettare questo disturbo già nei primissimi mesi di vita di molti bambini

Se, dunque, il loro ruolo è così importante, perché non realizzare un progetto formativo che metta nelle loro mani gli strumenti necessari a…riconoscere i segnali?
Proprio questa riflessione, ideata da ABAut e realizzata dal Dott. Roberto Tombolato (ex primario Neuropsichiatria Infantile ULSS 8 Berica) e dalle Dott.sse Elena Finotti (Neuropsichiatra Infantile) e Monica Rigotti (Psicologa e Analista del Comportamento BCBA e IBA) ha fatto nascere il progetto Riconoscere i segnali.

Si tratta di un vero e proprio percorso di formazione (incontri frontali e convegni) dedicato in modo specifico a tutti i Nidi comunali di Vicenza e ai loro educatori, organizzato su oltre 400 ore, al termine dei quali i professionisti hanno acquisito nozioni e strumenti indispensabili ad intercettare autismo precoce

“Un progetto stimolante che ha unito professionisti con diverse competenze in un unico team ed un esempio di collaborazione interdisciplinare. L’idea è nata da un mio sogno: poter anticipare il più possibile l’inizio dell’intervento, elemento fondamentale nella riabilitazione per raggiungere risultati migliori.”
Davide Mancini, Vice Presidente ABAut APS Onlus

Innovativo nel suo genere, Riconoscere i segnali rappresenta un cambiamento di paradigma nel campo dell’intercettazione precoce dei disturbi del neurosviluppo, promuovendo un intervento rieducativo di qualità sin dai primi 1000 giorni di vita del bambino.

 

“I primi 1000 giorni di vita del bambino, a partire dal momento del concepimento, sono la finestra all’interno della quale dobbiamo decifrare il puzzle, perché questo è il periodo più sensibile per lo sviluppo dell’individuo, è il momento che ci permette di sfidare il futuro.”

Dott. Roberto Tombolato (ex primario Neuropsichiatria Infantile di ULSS 8 Berica)

Nel dettaglio, l’efficacia della formazione è stata garantita da un kit consegnato alle educatrici che comprendeva:

  • un poster di orientamento sui campanelli d’allarme: uno strumento per imparare a osservare accuratamente i comportamenti dei bambini. Il poster, da appendere in classe, elenca le abilità che dovrebbero essere presenti nelle fasce d’età comprese tra 0-36 mesi. L’assenza di queste abilità può rappresentare un campanello d’allarme, suggerendo alle educatrici la necessità di ulteriori valutazioni e interventi;
  • schede di osservazione: altro strumento pratico e concreto, permettono di registrare e misurare  con maggiore precisione i comportamenti, da discutere poi con gli specialisti;

un manuale didattico: un riferimento pratico che indica, per ogni abilità ritenuta carente in fase di osservazione, come sollecitarla e potenziarla – anticipando così il beneficio della riabilitazione.

Questi strumenti consentono alle educatrici di monitorare attentamente lo sviluppo delle abilità dei bambini in diverse aree, come la motricità, il linguaggio, la capacità di comunicazione e la qualità del gioco

In caso di identificazione di anomalie comportamentali, le educatrici possono segnalarle tempestivamente alla Neuropsichiatria Infantile di Vicenza, permettendo un intervento precoce e mirato.

Quest’ultimo è diventato un ulteriore elemento di innovatività del progetto: queste segnalazioni infatti hanno accorciato sia tempi di diagnosi ma anche i tempi di intervento, permettendo ai professionisti sanitari di pianificare fin da subito un adeguato supporto alle famiglie e anticipare i benefici dell’intervento riabilitativo. 

Questa iniziativa ambiziosa e innovativa rafforza il lavoro dei Nidi, contesto educativo ideale per rilevare tempestivamente i disturbi del neurosviluppo. 

Un grosso ringraziamento va al Rotary Club Vicenza Berici che ha finanziato, insieme ad ABAut, questo progetto e alla Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda ULSS8 Vicenza che è un punto di riferimento prezioso per molte famiglie del territorio.

Per ulteriori informazioni su Riconoscere i segnali vista la nostra pagina dedicata ) oppure contattaci per ulteriori richieste

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