Marica Frescurato è una psicologa e analista del comportamento certificata BCBA, con 17 anni di esperienza nell’ABA. Collabora con ABAut fin dalla sua nascita, inizialmente come tutor di Emanuela Gridelli per sua figlia Sofia, sotto la guida della dott.ssa Monica Rigotti. Nella nuova sede di ABAut a Marola, ha tenuto un corso di formazione per tirocinanti, un progetto fondamentale per la crescita di nuovi professionisti nel campo dell’autismo. In questa intervista ci racconta com’è andata.

Perché ABAut ha organizzato un corso di formazione?

La necessità di formare più persone sull’autismo è sempre più urgente. I numeri parlano chiaro: in America, si stima 1 persona su 37 con diagnosi di autismo, e in Italia i dati più recenti riportano 1 persona su 77. Se da un lato le diagnosi sono diventate più tempestive e accurate, dall’altro il sistema di supporto per le famiglie è purtroppo insufficiente, con informazioni frammentarie e difficoltà di accesso ai servizi. Per questo è fondamentale avere professionisti ben formati, con solide basi teoriche e competenze pratiche efficaci.

In cosa consisteva il corso di formazione?

Il progetto si chiamava Puntiamo alla formazione e si è svolto tra il 27 gennaio e il 26 febbraio 2025, per un totale di 15 ore (3 ore al giorno per 5 mattine).
Era rivolto principalmente ai tirocinanti di ABAut e a due educatrici di cooperativa che lavorano nel doposcuola. Abbiamo sentito l’urgenza di organizzarlo perché nel settore dell’autismo manca forza lavoro: ci sono troppe poche figure specializzate, e questo porta le famiglie a interrompere gli interventi per i propri figli, con conseguenze importanti sul loro sviluppo.
Uno dei problemi più grandi è il turnover dei terapisti e la conseguente mancanza di continuità terapeutica. Per questo riteniamo fondamentale investire sulla formazione di qualità.

 

Di cosa avete parlato?

Molti partecipanti al corso provengono da percorsi universitari come psicologia, psicoterapia, ma serve comunque sempre una preparazione specifica sull’autismo.
Oggi, vista la carenza di insegnanti di sostegno, capita che giovani laureati vengano inseriti direttamente nelle scuole senza la giusta formazione. Noi vogliamo offrire un’alternativa: un percorso più strutturato e approfondito, che includa conoscenze fondamentali come la scienza ABA e il suo linguaggio tecnico, le strategie per gestire i comportamenti problema o il sistema token e il rinforzo. L’obiettivo è fornire strumenti concreti, non solo teoria, per permettere ai futuri professionisti di affrontare le situazioni reali con sicurezza.

 

Cosa rende speciale il tuo lavoro, Marica?

Ciò che mi dà più soddisfazione è vedere il cambiamento concreto che il mio lavoro porta nella vita dei bambini e delle loro famiglie. Mi emoziona ogni volta che un bambino autistico, che prima non verbalizzava, dice la sua prima parola. Oppure quando una strategia che ho messo in atto funziona e migliora la qualità di vita di un’intera famiglia.
Credo fermamente che ogni situazione possa migliorare esponenzialmente, se c’è una stretta collaborazione tra il bambino, la famiglia e la scuola.
L’ABA è una scienza basata sui dati, e questo la rende così efficace: ogni intervento è misurato, ogni progresso è registrato con standard precisi e strumenti di raccolta dati. Questa visione oggettiva mi dà sicurezza e mi rende fiera del mio lavoro ogni giorno.