La diagnosi dell’autismo è un processo clinico complesso, basato su osservazione, colloqui e test standardizzati (come ADOS-2 e ADI-R).
Non si fonda su un singolo comportamento, ma su più indicatori che influenzano la vita quotidiana. Identificare precocemente l’autismo permette di attivare interventi mirati e più efficaci. Ottenere una diagnosi è però solo il primo passo. Le Linee Guida sottolineano che il trattamento deve essere continuativo e adattato alle esigenze individuali, combinando interventi abilitativi, riabilitativi e farmacologici quando necessario. Il supporto deve coinvolgere non solo il bambino, ma l’intera famiglia, per garantire un percorso di crescita strutturato e sostenibile.
Gli strumenti di supporto alla diagnosi possono essere diretti al genitore o al bambino e adolescente. Le Linee Guida sottolineano diretti perché spesso, quando un genitore comincia ad avere dei sospetti o vuole fugare dei dubbi, si affida ad internet e prova a compilare dei test presenti online.
Questo non è mai utile perché questi test non sono precisi. La diagnosi di autismo non si basa neppure solo su un unico strumento. È solo tramite la collezione di più strumenti che si mettono insieme tutti gli aspetti.
Uno dei primi strumenti è l’Autism Diagnostic Interview-Revised (ADI-R), un’intervista strutturata rivolta ai genitori o ai caregiver di bambini e adulti con sospetto Disturbo dello Spettro Autistico (ASD). Viene utilizzata per raccogliere informazioni dettagliate sullo sviluppo del bambino, sulla comunicazione, sul comportamento sociale e sugli interessi ripetitivi. È uno strumento fondamentale per supportare la diagnosi clinica, ma non è sufficiente da solo a confermare l’autismo: deve essere integrato con altre valutazioni, come l’ADOS-2.
L’ADOS-2 è un test di osservazione diretta che permette ai clinici di valutare il comportamento del bambino (o dell’adulto) in situazioni strutturate e non strutturate. Viene usato per identificare difficoltà nell’interazione sociale, nella comunicazione e nei comportamenti ripetitivi e stereotipati.
Questo test viene somministrato da uno specialista in un ambiente controllato e si basa su giochi, attività e conversazioni che permettono di osservare le risposte della persona valutata.
La diagnosi dell’autismo è un processo complesso e, nonostante se ne parli sempre di più, la consapevolezza su cosa sia realmente l’autismo è ancora insufficiente. La possibilità di trovare test online per alleviare dubbi e ansie può essere utile, ma rischia anche di generare interpretazioni errate.
Le Linee Guida sottolineano l’importanza di un percorso diagnostico strutturato, che parta dai servizi di neuropsichiatria infantile o da uno psicologo neurocognitivo dello sviluppo all’interno delle strutture ospedaliere.
Negli ultimi anni, l’attenzione sul tema dell’autismo e dei disturbi della comunicazione è cresciuta, sia da parte delle istituzioni che dell’opinione pubblica. Sempre più spesso, le stesse ULSS promuovono progetti di screening per individuare precocemente i casi e garantire interventi tempestivi.
in collaborazione con
Elisa Lovato, Pedagogista e Analista del Comportamento BCBA, IBA