Grazie al sostegno di un bando della Fondazione Monte di Pietà di Vicenza, ABAut ha potuto realizzare per la prima volta in una scuola, la primaria G. Prati dell’IC8 di Vicenza, il GBG, Good Behavior Game, il Gioco del Buon Comportamento.
Si tratta di un gioco educativo basato sui principi dell’Analisi del Comportamento Applicata (ABA), sviluppato negli Stati Uniti alla fine degli anni ’60 e riconosciuto a livello internazionale come modello efficace per la gestione del comportamento in classe.
Il GBG aiuta gli studenti a imparare il rispetto delle regole e il controllo delle proprie emozioni attraverso un sistema di premi e obiettivi, definiti insieme a insegnanti e compagni.
Il gioco si svolge a squadre e coinvolge i bambini in modo attivo e responsabile, promuovendo la collaborazione e l’autoregolazione. Nella scuola G. Prati dell’IC8 di Vicenza il progetto ha coinvolto tre classi (una quinta e due terze), con la supervisione della dott.ssa Monica Rigotti, una delle fondatrici di ABAut.
Per ciascuna classe sono stati individuati comportamenti specifici da migliorare, come alzare la mano per parlare o usare un tono di voce adeguato, e associati premi motivanti.
Particolarmente significativa è la valenza inclusiva del GBG: mentre educa i bambini neurotipici al rispetto delle regole condivise, li aiuta anche a comprendere le difficoltà quotidiane che i bambini autistici affrontano in ambienti poco strutturati. La vita di una persona nello spettro autistico, infatti, è fatta di regole necessarie per sentirsi al sicuro e potersi integrare e spesso questa complessità è poco conosciuta o sottovalutata.
L’esperienza del GBG ha avuto un impatto concreto: il 100% degli insegnanti ha dichiarato di aver scelto il progetto per il bisogno di migliorare i comportamenti in classe.
Con il tempo, il rispetto delle regole è diventato un’abitudine condivisa, portando benefici non solo sul piano educativo ma anche sul piano relazionale.
Il GBG si è così rivelato uno strumento prezioso per promuovere un clima positivo e inclusivo, dimostrando come i principi dell’ABA possano essere integrati con successo anche nella quotidianità scolastica.